La pandemia di coronavirus potrebbe aver generato quella che un esperto di controllo dei parassiti chiama “la nuova peste dei ratti“.
Con molti edifici messi in sicurezza e chiusi a Sydney, in Australia, a causa del lockdown, i topi affamati si sono diretti verso le sone residenziali in periferia per cercare cibo.
Geoff Milton, che si occupa di derattizzazione, con l’azienda che ha sede a Sydney, ha detto a The Guardian che le infestazioni di ratti suburbani hanno avuto un picco del 30% rispetto allo scorso anno.
Tuttavia, con un calo di cibo e immondizia nelle città a causa della pandemia, i ratti possono diventare più aggressivi e “arrabbiati” portando gli stessi roditori a mangiarsi a vicenda se esauriscono possibilità alimentari.
Peter Banks, un esperto di roditori dell’Università di Sydney, ha affermato che il cannibalismo si sarebbe verificato “entro pochi giorni” dalle procedure di lockdown imposte dalle autorità australiane.
“I ratti devono mangiare immediatamente, quindi questo sarebbe successo pochi giorni dopo, perché i ratti sono così stressati dal cibo“, ha detto Banks, che ha notato che i roditori dipendono dagli umani per il cibo.
“Mangieranno sicuramente altri topi che muoiono. È difficile dire se andranno a uccidere un altro topo. Non lasceranno passare un pasto di un altro topo. “