La Malattia X, un potenziale incubo pandemico teorizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è stata concepita come un esercizio di preparazione contro una pandemia devastante in grado di minacciare l’esistenza umana.
Un importante rappresentante dell’OMS ha espresso preoccupazione, suggerendo che questa malattia ipotetica potrebbe essere fino a 20 volte più letale del coronavirus.
All’inizio del 2021, fu sollevata l’ipotesi che un’epidemia di Malattia X potrebbe uccidere circa 75 milioni di persone, con la possibilità di pandemie simili ogni cinque anni.
Questa malattia, si ipotizza, potrebbe essere più mortale della Peste Nera e si ritiene che la sua origine possa essere legata all’intensificarsi dell’interazione umana con gli habitat naturali degli animali.
Sebbene la Malattia X rimanga un concetto teorico, il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la conferenza annuale di Davos in Svizzera, ha sottolineato l’importanza di prepararsi a minacce sconosciute, citando la storia come testimonianza di eventi imprevisti e l’importanza della preparazione.
Sottolineando le lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19, come la carenza di risorse come l’ossigeno, Ghebreyesus ha evidenziato la necessità di un sistema sanitario pronto ad espandersi in risposta a future emergenze.
A fine 2023, è stato inaugurato un nuovo laboratorio avanzato nel Regno Unito, situato nel campus della UK Health and Security Agency nel Wiltshire. Conosciuto come Porton Down, questo centro di ricerca sui vaccini mira a prevenire future pandemie attraverso la ricerca su agenti patogeni per i quali non esistono ancora vaccini o per i quali i vaccini esistenti potrebbero essere migliorati, come nel caso dell’influenza, dell’MPOX o dell’hantavirus.