Apple, pochi pezzi ma a prezzi alti per ottenere profitti altissimi

VEB

Si può aumentare il prezzo di vendita del proprio prodotto, avere una piccola fetta di utenza ma togliere quasi la totalità dei profitti ai propri diretti concorrenti sullo stesso mercato?

Apple di certo può: il colosso detiene il 92% dei profitti (EBIT) del mercato smartphone generato dai primi 8 produttori anche se la sua quota globale di venduto non supera il 20%.

L’incredibile risultato ottenuto da Apple è da ricercare nell’alto margine di guadagno e dal prezzo non proprio competitivo di iPhone. Strategy Analytics ha stimato che il prezzo medio degli smartphone della Mela nel 2014 fosse di 614 dollari. Quello dei dispositivi Android, molto più numerosi sul mercato, si attestava invece sui 185 dollari.

Il prezzo medio di vendita è aumentato nel primo trimestre fiscale del 2015 di 60 dollari fino a 659 dollari mentre  il prezzo medio di un dispositivo Android, invece, è rimasto invariato a 185 dollari.

Un trend analogo riguarda il mercato dei personal computer. In base ai dati di Bernstein Research, l’anno scorso Cupertino ha incassato oltre la metà dei profitti del settore pc, anche se le vendite di computer Mac hanno rappresentato solo il 6% del totale.

Questi dati  fanno capire perché a Samsung, Sony, LG e HTC interessi tanto riuscire a penetrare nel mercato della fascia alta: è lì che i margini di profitto sono più alti ed è in questo segmento commerciale che le aziende possono puntare a profitti da record.

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