Nella maggior parte dei casi si parla di tragedie annunciate, ma stavolta niente lasciava presagire il peggio: ad Aosta un’infermiera ha tolto la vita ai suoi figlioletti e poi si è uccisa, senza alcuna spiegazione plausibile se non un male di vivere che ormai l’aveva irrimediabilmente attanagliata.
Ad ascoltare i suoi vicini, Marisa Charrère assieme al marito e ai figli di 7 e 9 anni erano una famiglia tranquilla e senza troppi problemi: nessun acredine tra i due coniugi, ma la donna covava un malessere che l’ha condotta al terribile gesto, usando delle iniezioni di potassio che aveva preso nell’ospedale dove lavorava.
Prima di uccidere i suoi due figli Nissen e Vivien di 7 e 9 anni e di togliersi la vita, Marisa Charrère ha scritto due lettere nelle quali si doleva del peso insopportabile delle avversità della vita.
A trovare i corpi il marito Osvaldo Empereur, agente del corpo forestale della Valle d’Aosta, che ora è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Aosta a causa di una crisi di nervi dopo la tragedia.