Prima della sua morte il 14 marzo 2018, il fisico teorico inglese ha creato una teoria che ha cambiato il modo in cui pensiamo all’universo. Lavorando con il professore belga, Thomas Hertog, della Katholieke Universiteit Leuven (KU Leuven), Stephen Hawking ha teorizzato che la nostra realtà tridimensionale è un’illusione.
In parole povere, i professori Hawking e Hertog hanno ipotizzato che tutte le informazioni nell’universo siano memorizzate su una superficie piatta 2D e il nostro cosiddetto mondo “solido” intorno a noi viene quindi proiettato da quelle informazioni.
Nel 2018, il professor Hertog disse: “È una nozione matematica molto precisa di olografia che è uscita dalla teoria delle stringhe negli ultimi anni, che non è completamente compresa ma è sbalorditiva e cambia completamente la scena. Il punto chiave è che non stiamo proiettando una dimensione spaziale. Stiamo proiettando la dimensione del tempo da “prima” del Big Bang“.
Pubblicata un mese dopo la sua morte sul Journal of High Energy Physics, la teoria è compatibile con l’inflazione eterna e con la teoria della relatività generale di Einstein.
Definendo ciò che rende un ologramma, il professor Hertog ha spiegato che può essere visto come una sorta di cambiamento dimensionale.
Hertog ha aggiunto: “È una teoria che prevede un inizio dell’universo in cui il tempo non è presente ma la nostra nozione di tempo si cristallizza“.
Stephen Hawking era uno dei massimi esperti di teoria delle stringhe e fisica quantistica che ha contribuito a mettere insieme la “teoria del multiverso” in cui esistono molti mondi in parallelo ma ciascuno con la propria evoluzione.
Nonostante abbia aggiunto una grande intuizione alla teoria, Hawking era scettico, una volta nel 2017 ha commentato che “non era mai stato un fan del multiverso“.
Il professor Hertog ha detto che prima della morte del suo amico, il professor Hawking ha ritenuto che l’olografia potesse offrire una migliore comprensione della teoria del multiverso.
Hawking dal canto suo ha dichiarato: “Non siamo limitati a un unico universo unico, ma le nostre scoperte implicano una significativa riduzione del multiverso, a una gamma molto più piccola di universi possibili“.
La sua teoria finale pubblicata non è la prima a immaginare l’universo come una forma di pseudo-esistenza poiché le teorie sono emerse negli ultimi decenni ed indicano che l’umanità sta vivendo in una simulazione in stile “matrix”.
fonte@Express