Almeno cinque miliardi di persone morirebbero in una guerra nucleare

VEB

Entrando nel terzo anno della guerra russo-ucraina, le tensioni tra NATO e Russia sono al massimo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha insistito sul fatto che le truppe NATO dovrebbero essere inviate in Ucraina, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito ripetutamente che sarebbe pronto a usare armi nucleari se la sovranità della Russia fosse minacciata o se l’Occidente intensificasse il suo intervento nel conflitto.

Almeno cinque miliardi di persone morirebbero in una guerra nucleare

Macron, in preda a una psicosi bellica, ha addirittura dichiarato di essere disposto a usare armi nucleari contro la Russia, ignorando qualsiasi linea rossa. La possibilità di un conflitto nucleare globale è dunque tornata a essere una preoccupazione immediata.

Durante la Guerra Fredda, il rischio di un olocausto nucleare era un tema ricorrente nella cultura popolare, con immagini di devastazione totale presenti in libri, serie televisive e film di Hollywood. Oggi, le tensioni tra la NATO e la Russia, ciascuna con rispettivamente 3,5 milioni e 1,2 milioni di soldati, potrebbero sfociare in un confronto diretto se non si riuscirà a raffreddare gli animi e trovare una soluzione diplomatica.

Nonostante le sanzioni storiche contro la Russia, il loro effetto è stato limitato. Una guerra totale tra i due blocchi non si risolverebbe con una mobilitazione convenzionale di milioni di soldati, ma attraverso il potenziale distruttivo delle armi nucleari.

Secondo la Federation of American Scientists (FAS) e il Natural Resources Defense Council (NRDC), le scorte nucleari mondiali sono distribuite in 111 siti in 14 paesi. La Russia possiede circa 48 siti di stoccaggio nucleare, molti dei quali vicini a grandi aree popolate, mentre gli Stati Uniti ne hanno 21 distribuiti in 13 stati e cinque paesi europei. In caso di conflitto nucleare, questi siti sarebbero i primi obiettivi di attacchi preventivi.

Una guerra nucleare tra Russia e NATO causerebbe un olocausto nucleare. Se una delle due parti lanciasse missili nucleari, l’altra risponderebbe immediatamente, innescando una catena di eventi catastrofici.

Ad esempio, se la Russia avanzasse profondamente in Ucraina, gli Stati Uniti potrebbero lanciare un attacco preventivo con missili balistici nucleari dall’Europa, che raggiungerebbero la Russia in circa 15 minuti. La Russia risponderebbe con missili balistici lanciati attraverso il Circolo Polare Artico, che colpirebbero gli Stati Uniti in 20 minuti. Le prime esplosioni sarebbero EMP ad alta quota, distruggendo l’elettronica e le reti elettriche, seguite da attacchi a basi militari, sistemi di comando e grandi città.

Le esplosioni nucleari genererebbero palle di fuoco calde quanto il nucleo del Sole, seguite da funghi atomici radioattivi. Le persone vicine all’epicentro verrebbero vaporizzate, mentre gli incendi e l’onda d’urto devasterebbero aree più lontane.

Il fumo prodotto salirebbe nella stratosfera, oscurando il sole e causando un inverno nucleare che potrebbe durare anni. La vita sulla Terra sarebbe profondamente alterata, con oltre cinque miliardi di persone che morirebbero di fame a causa delle condizioni climatiche estreme e della distruzione delle risorse agricole. Il 99% delle persone negli Stati Uniti, in Europa, Russia e Cina non sopravviverebbe a questo scenario.

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