Quali sono le sostanze fondamentali da apportare al proprio corpo per vivere bene, quanti pasti al giorno bisognerebbe fare, quali cibi sarebbe meglio limitare: gli adolescenti italiani, o almeno la maggior parte di essi, è ben preparato sulla tematica della giusta alimentazione da seguire, eppure ben pochi di essi applica le regole che ben conosce.
Secondo la ricerca «Adolescenza, alimenti per crescere», condotta su un campione di 2.153 studenti che frequentano la terza media, più del 44 per cento dà una definizione corretta di consumo equo e solidale, il 16 per cento di filiera corta e il 55 per cento è interessato al tema dello spreco alimentare.
Ma se gli adolescenti sono preparati sulla “teoria”, in pratica le cattive abitudini stentano a essere abbandonate. I 5 pasti al giorno che i medici raccomandano sono consumati solo dal 32% del campione e l’alimentazione risulta poco varia: frutta, verdura, pesce e legumi non sono al top della classifica dei cibi preferiti, tra cui prevalgono pane e pasta.
La maggior parte (percentuali tra il 70 e l’80 per cento) sa rispondere correttamente sulla presenza di proteine, vitamine o carboidrati in un alimento: più dell’85 per cento sa che la frutta contiene vitamine, ma il 43 per cento crede che i legumi contengano vitamine o carboidrati.
Analogo il raffronto tra pesce desiderato e consumato (39,4 contro 7,3 per cento) e legumi (25,5 contro 12,1 per cento): segno che le famiglie, anche se potrebbero spingere di più su alimenti consigliati, in realtà non lo fanno.