Il 14 agosto 2015 è terminata la procedura per l’invio della domanda di disponibilità nazionale. Hanno partecipato, secondo i dati del Miur, 71.643 docenti sia dalle Graduatorie ad esaurimento, Gae che dalle Graduatorie di merito, Gm.
Sono 15.000 i posti che rimarranno scoperti, ovvero le cattedre che non saranno assegnate.
Le domande sono state inoltrate “al buio” come leggiamo sul sito dell’”Associazione Professionisti scuola Network“. I precari hanno trascorso notti insonni vista la mancata comunicazione, sia dei posti disponibili per provincia che per classe di concorso. Saranno questi posti ad essere assegnati nelle due fasi successive della Riforma della Buona Scuola, fase B e fase C, “contravvenendo a qualsiasi procedura di tipo concorsuale e alle più elementari regole di trasparenza e buona amministrazione”.
Ogni docente ha dovuto scegliere entro la scadenza in maniera molto poco coerente con le proprie scelte di vita, familiari o meno.
Ma come sceglierà il software al posto dei docenti che hanno selezionato le cento province d’Italia?
Come sarà fatta la proposta di assunzione ai docenti?
Alcuni giorni fa, il sottosegretario del Ministero d’Istruzione, Davide Faraone aveva descritto la Fase C in maniera difforme da quanto previsto dalla Legge 107/15, ovvero la Buona Scuola.
Si aggiungono così ancora dubbi nei precari che vedono nella domanda una scelta di vita.